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Il fascino di una terra bella e ospitale

Nella terra del Beato Toniolo, lungo le vie dei Santi, nel cuore dell’Alta Marca trevigiana, si scopre una dimensione della vita che fa la differenza, affascina e muove alla felicità.
Succede infatti che la contemplazione della natura, il verde delle colline e dei vigneti, i percorsi di storia e cultura che fanno conoscere antichi borghi, pievi e castelli, la degustazione di prodotti tipici speciali e genuini, accompagnati dal Prosecco docg che tutto il mondo apprezza, rivelano la possibilità di una umanità riconciliata davvero con la sua identità, le sue tradizioni, le relazioni tra le persone, il senso di comunità, un ambiente inimitabile per bellezza e dolcezza, da custodire e valorizzare.
È la terra del grande poeta Andrea Zanzotto (1921 – 2011), interprete e difensore del paesaggio nella sua altissima poesia e nella sua appassionata narrazione civile. Ma anche di altri importanti scrittori e letterati, di musicisti e di cantanti, di artisti, pittori e scultori innamorati del bello, artigiani dal talento purissimo, uomini e donne di ingegno e sensibilità straordinari.
Le immagini e le visioni contano più delle parole, perché lo splendore dei panorami e dei luoghi della natura e delle opere dell’uomo invitano a conoscere e a gustare durante tutto l’anno le tante dimensioni e attrazioni di un territorio unico, che ha la sua forza speciale proprio nella sua amenità incomparabile

Le Vie dei Santi

Un grande mosaico felice

Questo territorio è uno scrigno che conserva preziosi tesori di arte e di fede, di vita passata e di amore al presente, scelto come luogo di residenza da signori feudali – Collalto, Brandolini, Da Camino, dai monaci, in particolare benedettini e cistercensi, e dalla nobiltà veneziana: oggi offre bellezze naturali, ottima cucina, rustici ricordi dell’economia agricola, ricchezze storiche a ogni angolo.
È un percorso di verde e di fascino che ogni anno la Primavera del Prosecco promuove ed esprime al meglio, con tante manifestazioni locali abbinate alla “civiltà del bere” organizzate insieme ai volontari delle associazioni Pro Loco, attivissime nell’animazione sociale delle comunità, lungo la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene sorta nel 2003, erede diretta della prima arteria enologica italiana nata qui nell’ormai lontano 1966.

Le tappe imprescindibili nel territorio

Il nostro viaggio può iniziare da Pieve di Soligo, terra del Beato Giuseppe Toniolo e di personaggi illustri come Andrea Zanzotto, Francesco Fabbri, don Mario Gerlin, Toti dal Monte, don Mansueto Viezzer. Qui si possono visitare il Duomo, i palazzi gentilizi, Villa Brandolini a Solighetto, e vivere la festa dello Spiedo Gigante d’autunno nella piazza centrale di Pieve.
Tappa consigliata poi nel comune di Farra di Soligo, centro di ottimi vini e ricca offerta turistica, con chiesette sui dolci rilievi e le antiche torri del castello di Credazzo, fino a salire al colle di San Gallo da cui si può ammirare uno splendido panorama di tutta la zona.

Duomo di Pieve di Soligo

Si può quindi raggiungere il borgo di Collalto, con le testimonianze dell’antica fortezza nobiliare, in quello stesso comune di Susegana dove si erge la mole dello splendido Castello restaurato di San Salvatore.
E poi Refrontolo, con il suo vino Marzemino, esaltato da Mozart nel suo “Don Giovanni”, e il Molinetto della Croda, incantevole angolo di acqua e di cielo, fino alla millenaria Pieve di San Pietro di Feletto.

Seguendo altra via, ritornando e ripartendo da Pieve si arriva a Follina e alla sua splendida Abbazia, e ci si dirige poi verso Miane e Combai, terra questa di Verdiso e marroni pregiati che richiamano con le loro feste ad ogni occasione tantissimi ospiti da tutto il Veneto.
Poi la bella Cison di Valmarino, con la mostra Artigianato Vivo che attrae migliaia di visitatori ogni estate, sino a Revine Lago e all’ambiente preistorico ricostruito del Parco del Livelet, e a Tarzo, conosciuta per l’aria salubre e l’ottima ospitalità.

Abbazia di Follina

Arriviamo quindi a Vittorio Veneto, con le sue chiese e i suoi palazzi, i tesori d’arte tra Serravalle e Ceneda, porta felice verso il Cansiglio e ancor prima il paese di Sarmede dell’ormai famosa ovunque Mostra Internazionale dell’Illustrazione per l’infanzia.
E scendendo c’è Conegliano, la “Perla del Veneto” di grande suggestione e antiche dispute in costume come la Dama Castellana, centro propulsore della Sinistra Piave che porta al cuore della Marca attraverso un reticolo di paesi e di strade, di ville e di panorami gentili, magari fino a Santa Lucia di Piave, o a San Fior, in un ambiente umano ricco di imprese e di memorie, di feste e tradizioni, socialità e amore alla comunità.

E poi si può proseguire nella zona dell’Opitergino – Mottense, territorio di civiltà, relazioni ed ospitalità:
Da San Polo di Piave a Tempio di Ormelle, fino alla Oderzo delle preziose vestigia romaniche e alla Motta di Livenza da tutti conosciuta per la sua Basilica e la pietà popolare mariana.

Prodotti e sapori eccellenti: un'ospitalità squisita

In questa terra di arte e di fede. di storia e di felice umanità, definita da qualcuno una autentica “dependance del Paradiso”, si intrecciano prodotti genuini, piatti tipici di grande bontà, una tradizione di ospitalità che ha saputo innovarsi mantenendo fermo il senso di una filosofia di vita legata a un’offerta enogastronomica di grandi qualità, speciali ricette e alto e diffuso gradimento.
Nel cuore dell’Alta Marca, infatti, la buona cucina è sinonimo di buon vivere e di cultura delle relazioni a partire dall’ambiente familiare, e si sviluppa da sempre nelle osterie, nei ristoranti, nei locali in genere aperti al visitatore.
 
Lo spiedo di carni è indubbiamente il piatto tipico per eccellenza dell’intera zona, e deriva direttamente dall’antica tradizione longobarda di cottura di animali in pezzi di piccole dimensioni. Un autentico biglietto da visita per tutta la zona, che ha trovato di recente importanti iniziative sul territorio con veri e propri tirocini di formazione per gli addetti allo spiedo.

Come evidenzia in uno dei suoi volumi il noto enogastronomo Giampiero Rorato, “le carni di selvaggina e di animali domestici, allo spiedo e in umido, sono accompagnate, da oltre quattro secoli, da fumanti polente, ottime anche con il formaggio, di antichissima produzione, e con le preparazioni autunnali a base di funghi di bosco che negli ultimi decenni hanno trovato nella zona ottima valorizzazione”. E non mancano la famosa “soppressa” e altri saporiti insaccati, offerti all’ospite come segno di gioiosa accoglienza. Ci sono poi le patate gustose, le ottime castagne – in particolare i marroni di Combai – ortaggi e fagioli, olio extra vergine di oliva, erbe spontanee dei prati e dei boschi.
 
A tutte queste produzioni si accompagna la straordinaria qualità dei vini della zona, a cominciare dal re “Prosecco DocgConegliano Valdobbiadene, il più amato dagli italiani e il più richiesto all’estero, con l’inimitabile Cartizze più esclusivo delle colline valdobbiadenesi. E fanno da corona, protagonisti assoluti della “civiltà del bere” di Marca, il Marzemino di Refrontolo, i “Colli di Conegliano”, il Verdiso prodotto in comune di Miane, il pregiato Torchiato di Fregona.
 
L’ospitalità ai turisti che decidono di conoscere e visitare questi luoghi è garantita da strutture ricettive di grande qualità, secondo una magnifica tradizione di accoglienza e di attenzione al cliente che rende assolutamente unico e indimenticabile il soggiorno in questa terra ricca di storia, cultura, arte e religiosità.