Un grande mosaico felice

È uno scrigno che conserva preziosi tesori di arte e di fede, di vita passata e di amore al presente, scelto come luogo di residenza da signori feudali – Collalto, Brandolini, Da Camino – , dai monaci, in particolare benedettini e cistercensi, e dalla nobiltà veneziana: oggi offre bellezze naturali, ottima cucina, rustici ricordi dell’economia agricola, ricchezze storiche a ogni angolo.

È un percorso di verde e di fascino che ogni anno la Primavera del Prosecco promuove ed esprime al meglio, con tante manifestazioni locali abbinate alla “civiltà del bere” organizzate insieme ai volontari  delle associazioni Pro Loco, attivissime nell’animazione sociale delle comunità, lungo la Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano Valdobbiadene sorta nel 2003, erede diretta della prima arteria enologica italiana nata qui nell’ormai lontano 1966.

San Pietro di Feletto

Il nostro viaggio può iniziare da Pieve di Soligo, terra del Beato Giuseppe Toniolo e di personaggi illustri come Andrea Zanzotto, Francesco Fabbri, don Mario Gerlin, Toti dal Monte, don Mansueto Viezzer. Qui si possono visitare  il Duomo, i palazzi gentilizi, Villa Brandolini a Solighetto, e vivere la festa dello Spiedo Gigante d’autunno nella piazza centrale di Pieve.

Tappa consigliata poi nel comune di Farra di Soligo, centro di ottimi vini e ricca offerta turistica, con chiesette sui dolci rilievi e le antiche torri del castello di Credazzo, fino a salire al colle di San Gallo da cui si può ammirare uno splendido panorama di tutta la zona.

Si può quindi raggiungere il borgo di Collalto, con le testimonianze dell’antica fortezza nobiliare, in quello stesso comune di Susegana dove si erge la mole dello splendido Castello restaurato di San Salvatore. E poi Refrontolo, con il suo vino Marzemino, esaltato da Mozart nel suo “Don Giovanni”, e il Molinetto della Croda, incantevole angolo di acqua e di cielo, fino alla millenaria Pieve di San Pietro di Feletto.

Seguendo altra via, ritornando e ripartendo da Pieve si arriva a Follina e alla sua splendida Abbazia, e ci si dirige poi verso Miane e Combai, terra questa di Verdiso e marroni pregiati che richiamano con le loro feste ad ogni occasione tantissimi ospiti da tutto il Veneto.

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Poi la bella Cison di Valmarino, con la mostra Artigianato Vivo che attrae migliaia di visitatori ogni estate, sino a Revine Lago e all’ambiente preistorico ricostruito del Parco del Livelet, e a Tarzo, conosciuta per l’aria salubre e l’ottima ospitalità. Arriviamo quindi a Vittorio Veneto, con le sue chiese e i suoi palazzi, i tesori d’arte tra Serravalle e Ceneda, porta felice verso il Cansiglio e ancor prima il paese di Sarmede dell’ormai famosa ovunque Mostra Internazionale dell’Illustrazione per l’infanzia.

E scendendo c’è Conegliano, la “Perla del Veneto” di grande suggestione e antiche dispute in costume come la Dama Castellana, centro propulsore della Sinistra Piave che porta al cuore della Marca attraverso un reticolo di paesi e di strade, di ville e di panorami gentili, magari fino a Santa Lucia di Piave, o a San Fior, in un ambiente umano ricco di imprese e di memorie, di feste e tradizioni, socialità e amore alla comunità. E poi si può proseguire nella zona dell’Opitergino – Mottense, territorio di civiltà, relazioni ed ospitalità, da San Polo di Piave a Tempio di Ormelle, fino alla Oderzo delle preziose vestigia romaniche e alla Motta di Livenza da tutti conosciuta per la sua Basilica e la pietà popolare mariana.